Il ruolo della consapevolezza e della condivisione nella carriera dell'artista emergente
01/10/2024
Durante il percorso formativo degli studenti del Biennio Specialistico di Arti Visive Contemporanee, la domanda "Quando un artista diventa tale?" sembra rappresentare il fulcro del pensiero e dell’azione. Non si tratta più, come nel triennio, di affinare tecniche o sviluppare uno stile personale; ora, durante la specializzazione, è necessario raggiungere una consapevolezza più profonda di ciò che si desidera comunicare attraverso la propria arte e acquisire il coraggio di condividerlo con il mondo.
Sebbene non esista un criterio universalmente comprovato, la storia recente del sistema dell’arte dimostra che un artista inizia a definirsi tale quando riesce a trasformare le proprie opere in veicoli di espressione autentica, dotati di un significato che va oltre l’estetica. Questo avviene soprattutto quando il creatore dell’opera è in grado di condividere il proprio pensiero con lo spettatore, creando momenti di confronto e provocando riflessione in chi la osserva.
Passaggio questo per nulla scontato; ed è compito dell’istituzione presso il quale lo studente si sta formando, facilitare il più possibile gli esiti. Per questo è tradizione dell’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia presentare il Final Critics una formula ormai consolidata che offre agli studenti la possibilità di incontrare e presentare a tre ospiti d’eccezione una selezione delle opere più rappresentative del loro percorso. Si tratta di una sorta di narrazione dell’evoluzione o della trasformazione del loro linguaggio artistico durante gli anni di formazione, ricevendo in cambio una lettura critica del loro operato. Tale evento si svolge in luoghi culturali come gallerie, musei o spazi espositivi, in ambienti che veicolano e valorizzano l’arte contemporanea; portando lo studente dal contesto universitario ad uno autorevole con riferimento all’arte, permettendogli di confrontarsi con operatori del settore.
Nel giugno 2024, il Final Critics ha raggiunto la sua quarta edizione e ha visto la partecipazione di dodici artisti nel prestigioso spazio espositivo Carme, ex chiesa Santi Filippo e Giacomo, un luogo culturale a Brescia che ospita artisti di fama internazionale. Davide Bertelè, Emma Castellani, Gaia Ylenia Dotti, Matteo Maggi, Cecilia Magri, Michela Mariotto, Elena Martin Jimenez, Emanuele Mini, Daniele Piemontese, Marco Quinzanini, Stefania Seggioli e Lorenzo Giuseppe Tentori, iscritti al primo anno del Biennio Specialistico in Arti Visive Contemporanee, hanno presentato la loro poetica al gallerista Federico Rui, al collezionista Andrea Boghi e alla curatrice Ilaria Bignotti. La mostra è stata poi aperta al pubblico, accogliendo più di 500 visitatori in un solo fine settimana.
“Ho riscontrato un livello di ricerca, di indagine, di rispondenza tra l'opera, la forma e il contenuto di livello medio-alto, considerando che appunto sono studenti, giovani artisti al primo anno del Biennio Specialistico”, ha condiviso Ilaria Bignotti, dottore di ricerca, storica dell'arte e curatrice attiva a livello nazionale. Il gallerista Federico Rui, complimentandosi con docenti e studenti per il lavoro curatoriale svolto, ha sottolineato le potenzialità dei dodici artisti emergenti. “Ho visto 12 ragazzi che, ciascuno con la propria personalità, hanno presentato in modo puntuale i loro lavori e lo hanno fatto con sincerità, portando una parte di sé”. Il collezionista Andrea Boghi ha poi concluso: “Giovani e preparati, appassionati di ciò che fanno, interessati alla presentazione delle loro opere ed emozionati. Si vedeva che ci tenevano a ciò che stavano facendo, e la qualità del loro lavoro si rifletteva in questa emozione, in questo interesse, in questa passione.”
Con più di 30 opere la mostra ha proposto diversi lavori realizzati con media differenti: Marco Quinzanini, con il suo stile volutamente grottesco, dissotterra l'ipocrisia che serpeggia tra il mondo umano e l'industria alimentare, dipingendo un quadro satirico e inquietante di questo rapporto malsano; Matteo Maggi, immerso in un delirio fantastico, immagina di avere a che fare con esseri mostruosi che infestano il “salotto buono” di sua nonna, trasformando un luogo familiare in un teatro dell'assurdo tramite un video in loop; Cecilia Magri, con due sculture e un video di cui è stata regista, esplora con sensibilità e profondità il tema delle difficoltà esistenziali, creando un percorso visivo ed emotivo che invita alla riflessione sulla condizione umana, mentre Gaia Ylenia Dotti esplora il rapporto tra i corpi attraverso dipinti e un'installazione che si addentra nel mondo della pornografia, oscillando tra emancipazione femminile e sfruttamento. Questi alcuni degli artisti e dei temi affrontati.
Come dimostra la storia dell'arte, i grandi artisti non sono solo coloro i quali creano opere di qualità ma sono coloro che sanno inserirsi nel dialogo culturale del loro tempo, influenzando e ispirando chi li circonda. Grazie al progetto del Final Critics, i giovani artisti dell'Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia si preparano a fare proprio questo: non solo a creare, ma a comunicare e a lasciare un segno tangibile del loro passaggio nel mondo dell'arte andando oltre l’opera d’arte stessa. Condividere la propria visione e confrontarsi con il pubblico diventa così non solo un esercizio di stile, ma un primo passo verso una carriera artistica autentica.
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